(ACROSS THE UNIVERSE)
Un tardo pomeriggio cercavamo il telefono tra le sabbie del Jarugo,
diventava buio.
Ma il fuoco sulla faccia
questo vento fresco
che si fa strada tra le fiamme
se chiudi le finestre
non entra l’aria
si ferma il battito
si ferma tutto
guardo profondo
non controllo i pensieri
la mia coscienza in eterna abiura
da dove vengo, dove vado
più andavo lontano
più mi ricordavo del vento
le pietre nere che mi portano sulla montagna
la lava che scende senza fine
le onde che sbattono sul collo tremende
ma non si può perdere tutto
per uno scherzo del caldo
Il telefono ritrovato era nascosto sotto la sabbia,
lo ha ritrovato Ulisse,
era caduto dalla mano, sepolto dal vento.