Ti sei mai soffermato a guardare negli occhi gli animali che hai attorno e hai mai cercato di cogliere le emozioni, le sensazioni ed i segnali che da questi promanano? Saggezza primordiale, mistero, pazienza, innocenza, ingenuità, curiosità, interesse, intuito, affetto e allegria; concetti questi tutti rappresentabili nella categoria del positivo; solo se in difficoltà e minacciati vi leggerai paura ed aggressività ma mai furbizia, cattiveria, ipocrisia, doppiezza o altro ascrivibili a categoria negativa nell’elenco universale del bene e del male.
Difficile trovare negli animali connotazioni diverse dall’utile, ce ne cibiamo infatti, ci fanno compagnia, li usiamo per la ricerca e persino li uccidiamo per diletto: nella nostra civiltà avanzata e consapevole c’è ancora posto per la caccia, evento che stabilisce un confronto sproporzionato tra un animale sostanzialmente sprovvisto di difese ed un essere intelligente ed evoluto con la sua tecnologia (fuoristrada, fucile e binocolo, presto i satelliti), organizzazione (squadre di battitori ed appostamenti), concorso di altri animali (cani) e legislazione favorevole.
Se tu fossi in grado di leggere negli occhi di un animale prossimo alla morte per mano dell’uomo vi leggeresti si la paura ma anche la rassegnazione, la comprensione ed affettuosa commiserazione per il portatore dell’irreparabile.
Arduo tentare una ragionevole attuale interpretazione di questi comportamenti disumani che noi abbiamo nei confronti di creature che sono state messe al nostro fianco nel misterioso incompreso percorso evolutivo della terra e della vita.
Guarda gli animali negli occhi, soffermati e lasciati raggiungere dal messaggio ineffabile che ti trasmettono: tolleranza, rispetto ed affetto; forse così, da lontano e dal fondo della tua coscienza, comincerai a sentirti veramente nudo davanti alla potenza del creato.