La filosofia consente di stabilire un legame tra ciò che viene pensato e ciò che diviene immagine: ma quali sono i significati filosofici celati dietro l’iconografia?
Non basta farsi un giro tra le opere d’arte, una semplice carrellata di immagini attraverso cui leggere la storia della filosofia: è necessario ricostruire i modi, i tempi e i luoghi in cui i filosofi sono stati rappresentati nella storia dell’arte.
Occorre esprimere e chiarire quel contenuto di verità che è posseduto e trasmesso da un’opera d’arte, secondo un’ipotesi di lavoro per la quale talvolta i concetti trovano nell’immagine un’espressione migliore, o più adeguata, della consueta veste letteraria.
L’ampio repertorio a nostra disposizione ci consente di leggere quelle «opere d’arte che parlano la lingua della filosofia», nel tentativo di rintracciare riflessioni contenute nei dipinti stessi.
Il profondo legame tra arte e filosofia non riguarda solo i capolavori, ma coinvolge interamente anche la minore produzione artistica di scuola o anonima ed è presente nell’attività di ogni illustrazione.
Pittori dotti che dipingono pensieri creando immagini filosofiche: indiscutibile è il legame che fin dall’antichità si stabilisce tra il lessico del vedere e quello del conoscere, quindi tra immagine e pensiero.
Tuttavia, nel nostro tempo rischiamo di rendere l’occhio inappetente all’osservabile, a causa dell’eccesso con cui quotidianamente siamo ‘invasi’ dalle immagini più diverse.
E’ necessario, pertanto, rieducare la nostra vista di uomini moderni, ma ignoranti.