La realtà è spesso molto più semplice di quella che può essere l’immaginazione.
Da sempre i popoli si affidano a credenze e fantasie a cui attribuire le cause dei ‘mali’ anziché ricercare quelle che sono le spiegazioni in condotte e logiche individuali. Molto spesso si preferisce addossare le proprie colpe rifacendosi a figure ascetiche ed astratte come la ‘sfortuna’ o la ‘religione’, scansando così il ‘rischio’ di dover analizzare l’operato personale addossandosi quelle responsabilità che scaturiscono da esso.
Di maggiore facilità è far riferimento a qualcosa che si discosta dal concreto. Spesso ci immedesimiamo in ‘vittime’ i cui ‘carnefici’ siamo proprio noi stessi e la stoltezze altera la percezione dell’individuo sui mali e sui veri responsabili di essi, cercando un futile capro espiatorio a cui addossare le proprie colpe, restando così folgorati da finti miti volti solo al funambolismo politico i cui ideali sono venduti come ‘indispensabile’ per una società perbene e corretta.
Il sentimento popolare viene anche e soprattutto mosso da personaggi TV, influencers, figure politiche, religiose e mistiche, – ma per poter essere mossi da questa componente è importante non incappare nell’oscurantismo dato dall’ignoranza, la conoscenza del fattore scatenante l’azione è fondamentale, quanto quello culturale, per decidere se abbracciare o meno questo sentimento: evitando di lasciarsi trascinare da falsi miti.
Così una società equilibrata necessita di un giusto bilanciamento, senza estremismi, tra quelle che sono le tentazioni illuministiche e le tentazioni bigotte. Collegati sono il fattore politico/religioso a quello rivoluzionario, nella società odierna l’errore sta nell’abbassare entrambi a merce commercializzabile o semplicemente materialistica.
La vera rivoluzione va oltre le barricate o ai falsi miti rivoluzionari creati per gli ‘oppressi’ dagli stessi ‘oppressori’, la vera rivoluzione è interiore, dev’essere prima di tutto intellettuale.
La soluzione sta nell’essere partecipi del mondo, ma estraniandosi da esso. TV , socials e influencers confondono la mente degli spettatori più ‘ingenui’ e meno attenti immergendoli in un mondo sfavillante e rendendolo estraneo alla realtà, così come gli artisti circensi vendono notevoli interpretazioni a un pubblico allontanato dal reale e annullato, che si lascia traviare solo dalle capacità dialettiche e spettacolari degli attori, ignorando interiorità e buon senso. E’ necessario essere spettatori attenti, stando lungi dall’entrare a far parte del becero spettacolo offerto dal mondo odierno.
Noi siamo delle piccole luci, col il nostro interiore illuminato, ma proprio perchè siamo una luce sola non possiamo illuminare l’intero ambiente. Senz’altro possiamo annullare le nostre tenebre e far luce su ciò che, pur circoscritto e limitato, ci circonda. L’attuale stato di coma della popolazione mondiale è dovuto ad una società che preferisce fornire soluzioni, talvolta di comodo, piuttosto che dare gli strumenti per arrivare a una soluzione reale, anche una sola ed unica piccola luce può cambiare la parvenza di un paesaggio immerso nell’oscurità.
La necessità è tornare a vivere la società in maniera solerte e attenta, vivendo appieno senza distrazioni e false speranze. A tal fine risulta tanto urgente quanto necessario uscire dall’attuale stato di apatia intellettuale, ma per far questo occorre ribellarsi ai condizionamenti fuorvianti dell’opinione pubblica, che ci trascinano le idee verso lidi più mondani e ‘commerciali’.
Per uscire da questa situazione statica è fondamentale la volontà dei singoli e che sia forte della capacità di non lasciarsi influenzare. Cultura e intelligenza sono le uniche due armi per combattere una società che vuole burattini. Impegnarsi in una rivoluzione, prima di tutto culturale, intellettuale e interiore è doveroso e quanto mai necessario in questo tempo.
«Up patriots to arms! Engagez-Vous! » Franco Battiato.