11 giugno 2019
Non dite “buon ponte”, “corri felice”, “ora è sul ponte dell’arcobaleno”.. sono tutte parole stupide e inutili, che non gli sarebbero piaciute. Ulisse infatti era un levriero, un whippet, e come tale riservato, poco incline alle feste, talvolta diffidente, la sua linea sottile, il suo essere complice e capace di un amore infinito che nasceva proprio dal fondo dei suoi occhi. Bellissimo e fiero nella sua eleganza sobria ed essenziale, che solo i levrieri possono esprimere, era capace di dormire per ore in un sonno profondo e alieno, oppure di volare leggero come il vento in una delle sue corse improvvise ed entusiasmanti. Nessuno ha mai capito Ulisse sino in fondo: a volte diffidente e scaltro con chi non era in sintonia con lui, altre felice di ricevere una semplice carezza delicata e silenziosa sulla sua testolina rotonda e morbida. Comunque un compagno silenzioso di tanti giorni di gioia, di amore, di affetto puro e incondizionato. Ci hai accompagnato Ulisse in ogni nostra avventura, anche in questa ultima, la più importante. Sei stato testimone dei nostri successi ma anche dei nostri dolori. E sapevamo che ti saresti addormentato qua, per sempre, che questa sarebbe stata la tua ultima destinazione, in questo paradiso dove la natura ti ha cullato. Ora ci hai lasciati improvvisamente da soli, senza la tua presenza e la tua capacità di essere sempre in sintonia con noi. Dobbiamo da oggi andare avanti senza di te. Ci manchi già ma ci resta il ricordo e la presenza viva di te in ogni angolo di questa nostra vita. Grazie pupino, gigino, titino… ti vogliamo tanto bene. Riposa in pace e porta con te l’amore incondizionato che ti abbiamo sempre riservato. Ti avvolgerà come una coperta calda, come l’abbraccio di chi ti ha amato tantissimo, e ti servirà per affrontare l’ignoto.
Addio Ulisse.