La morte è un fatto naturale e necessario. Una grave malattia è una opportunità per le persone che stanno attorno al malato, di fare qualcosa di bellissimo: di potersi occupare di lui come mai prima, di trattarlo come un re, di non fargli mancare nulla e fargli sentire tutto il nostro affetto e tutto il nostro amore.
Curare una persona vedendola soffrire può sembrare spaventoso, ma un altro nemico della salute mentale dell’uomo moderno è il rifiuto tanto illogico della sofferenza, quando la sofferenza invero è qualcosa di inerente, necessario alla vita. E’ la porta sulla spiritualità della vita, ed è inevitabile. Non bisogna pertanto avere paura della sofferenza propria o altrui, bisogna accettarla. Però quando si soffre non si è felici, almeno così parrebbe, ma in realtà molta gente lo è comunque. Ci sono persone che hanno infermità croniche o un cancro, dolori interiori per gravi fatti accaduti alle persone amate o a loro stessi, eppure sono felici. L’essere umano può essere felice anche se una parte della sua vita è composta dalla sofferenza. Il primo passo per liberarsi è vedere la sofferenza come una porta verso cose positive: l’amore, la spiritualità, il misticismo, la natura.